domenica 26 maggio 2013

Gravidanza come atto Creativo: conoscerla attraverso la spiritualità del corpo



Accompagnare le donne verso il loro corpo è come accompagnarle verso il centro di Sè.
Mai, in nessun momento nella vita di una donna si è così recettive come nel periodo gestazionale.

La gravidanza, rappresenta l'atto creativo per eccellenza, esprime la totipotenza dell'essere umano ma ne esprime anche l'estrema fragilità. Nel momento dell'attesa la donna porta tutto il mondo dentro di sé, è come una perla preziosa e cerca protezione e riparo perchè niente del mondo circostante possa interferire con il processo creativo che è in atto.

Nell'antica Grecia (patria del culto del bello e dell'armonioso), le donne gravide, venivano circondate solo di cose belle e si facevano stare il più possibile in mezzo alla natura, a contatto con gli alberi ed i fiori; i loro occhi dovevano vedere soltanto bellezza perchè questo era ritenuto il nutrimento essenziale per la nuova vita che si stava formando nel suo ventre.
Le curve del corpo di una donna incinta, esprimono da sempre le curve e le rotondità della Terra, l'abbondanza, la fertilità e l'antico concetto di forma armoniosa, bella.

In effetti il corpo della donna durante i 9 mesi si trasforma costantemente, si aggiusta e si allarga per fare spazio alla nuova vita.
E mentre si allarga il corpo, si allargano anche i confini della mente, i pensieri, le improvvise intuizioni...energeticamente (più di sempre), si è collegate al Cielo e alla Terra e diamo nutrimento fisico  (attraverso il corpo e la sua biologia) e animico (attraverso il Pensiero Creativo) alla creatura che portiamo dentro.
La donna porta dentro di sè le due polarità, la Terra ed il Cielo, lo Yin e lo Yang...ecco perchè siamo due ma ci sentiamo Uno!

Tutto questo è spesso ignorato: oggi parliamo di gravidanza come un evento da controllare con strumenti e tecnologie, abbiamo derubato la donna della più alta tra le esperienze che possa fare su questa terra, abbiamo tolto al parto la sua potenza...togliendola così anche al Divino che si manifesta attraverso l'atto del partorire...e non c'è da stupirsi in un mondo che ha perso la sua spiritualità (intesa come connessione con qualcosa di più alto, intesa come consapevolezza del nostro essere non solo corpi fatti di carne, ossa e muscoli...). Oggi più che mai credo che l'evento nascita non sia scollegato da come viviamo la spiritualità!! Infatti l'approccio alla nascita riflette in tutto e per tutto la fede che confidiamo nell'universo, negli eventi naturali e dunque ...in larga prospettiva in Dio.
...il fatto di voler controllare gli eventi naturali (e dunque anche il parto), ci mostra questo: abbiamo timore della natura e dunque del nostro corpo, che reputiamo difettoso.

E se invece partissimo dal presupposto che tutto in Natura è perfetto e funziona??
L'uomo ha ancora la presunzione di poter sostituire con le macchine ciò che già di per sé è perfetto!! (...ancora tante grazie a Cartesio!!!)

...la gravidanza porta dei doni inaspettati, porta con sé cose di noi dimenticate, antiche...che a volte fanno male ma che abbiamo finalmente la possibilità di risolvere.
La gravidanza può essere terapeutica, può farci far pace con il nostro corpo...
E' un momento davvero ricco, un'apertura totale a noi stesse, al mondo e alla creatura che arriva!

Vivere la gravidanza e viverla consapevolmente significa cercare, ascoltare e curare la relazione con il proprio corpo. Prendersi il tempo per rallentare e adeguarsi al ritmo dell'attesa, ascoltare profondamente i reali bisogni del nostro corpo che si trasforma e anche della nostra mente, delle nostre emozioni che allo stesso modo si trasformano, si allargano e si aprono...Lasciare aperti gli spazi per concepirsi in una nuova forma, lasciare andare il mondo, affidarsi all'Intelligenza del nostro corpo che sa cosa fare.

Ecco perchè a mio avviso è molto importante durante la gestazione, trovare degli spazi per se, partecipare ad un corso di preparazione al parto adatto a noi e alle nostre esigenze, vivere e ricercare delle esperienze che ci aiutino a ricontattare il nostro vero Sè, il nostro corpo e le parti più profonde.

Molto spesso basta solo curare la relazione con il nostro corpo e reimparare ad ascoltarlo...se fino ad oggi non lo abbiamo fatto, la gravidanza può essere il momento giusto per cominciare.
Il cammino evolutivo di molte donne parte spesso dalla gravidanza...poichè credo che concepire un figlio sia come concepire nuove parti sè stesse, del nostro modo di essere donna e di stare al mondo!

Il nostro corpo (ed il lavoro su di esso) è l'unico mezzo che abbiamo per conoscerci meglio, per contattare parti segrete, per evolverci e per sanare le nostre ferite. Tutto -consapevoli o meno di questo- passa attraverso il nostro corpo...ed è proprio per questo motivo che la gravidanza può portare con sé tesori impensabili: nel momento in cui la donna aspetta un bambino, il corpo è più sensibile, recettivo e disposto all'introspezione. Sfruttare al massimo questo momento è quanto di meglio si possa sperare per la nostra salute fisica e mentale, è un piccolo salto quantico verso la nostra evoluzione, può migliorare la nostra salute e sanare antiche ferite.

E voi come state vivendo e come avete vissuto la vostra gravidanza? il vostro bambino vi parla incessantemente attraverso il veicolo del corpo...sapete fermarvi ad ascoltare?

Se avete voglia di condividere la vostra storia, lasciate un commento a questo post...ogni racconto può arricchire l'esperienza di ognuna di noi!

Se invece volete ricevere maggiori informazioni sui corsi pre-parto, o su percorsi da intraprendere durante la gravidanza, potete cliccare qui oppure contattarmi, cercherò di rispondere a tutte le vostre domande! ;-)

venerdì 24 maggio 2013

Il Massaggio Neonatale e le coliche gassose nel bambino



Sono molte le mamme  che mi contattano e si avvicinano al massaggio neonatale perché il loro bambino/a soffre di colichine.
Fortunatamente sempre più pediatri cominciano ad indirizzare i genitori verso soluzioni semplici, naturali, istintive e soprattutto a portata di mano (nel vero senso della parola!).

Tra le manualità del massaggio neonatale aimi, c’è una vera e propria sequenza che viene insegnata ai genitori proprio per prevenire ed alleviare le temute coliche.
E’ una sequenza specifica nella quale si da molta importanza al ritmo (si ripete ogni manualità per sei volte e poi tutta la sequenza per tre). Quando si decide di tentare la strada del massaggio per contrastare le coliche, si consiglia al genitore di effettuarla come vera e propria terapia per circa due settimane, durante le quali si massaggerà il bambino per almeno due volte al giorno.

E’ importante non aspettare la crisi vera e propria ma anzi giocare d’anticipo.
E’ risaputo che spesso le coliche si presentano sempre agli stessi orari e prevalentemente nelle ore serali.
Spesso per i genitori (chi ha avuto bimbi con le coliche lo saprà bene!) è davvero dura avere a che fare con un piccino tutto urlante, che ininterrottamente piange disperato senza trovar sollievo…ma teniamo sempre a mente che per loro è tutto nuovo e il dolore delle colichine li pervade tutti facendoli sentire davvero male (nei bambini c’è un equilibrio così perfetto e sono così sensibili, che il minimo fastidio è vissuto in ogni parte del corpo…totalmente!).

E’ appurato ormai che i bambini allattati al seno hanno minori possibilità di soffrire di coliche e se ne soffrono trovano comunque un gran sollievo quando si attaccano al seno, piangono di meno e per minor tempo, così come i bambini che vengono tenuti a contatto col corpo della madre, per esempio chi viene portato nella fascia! Il contenimento in questi casi è davvero molto utile perché i bambini che soffrono di coliche tendono (per il doloroso fastidio) a disorganizzarsi maggiormente e non c’è niente di peggio per un neonato del non contenimento…lo fa sentire perso, senza corpo, senza limiti!

Come potrete dunque immaginare il vero sollievo non è dato dal massaggio in sé per sè, quanto dall’essere accolto, ascoltato, capito, soprattutto nel momento del dolore, della difficoltà. Senza dubbio la tecnica aiuta e sostiene ma ciò che più di tutto aiuta è l’amore di mamma e papà!! Come altro spieghereste la minore incidenza di coliche nei bambini portati e allattati al seno??
Di conseguenza il massaggio neonatale non è una mera tecnica per dare sollievo fisico…o meglio è anche questo ma è molto molto altro!
E’ un modo di stare insieme, è curare la relazione d’amore, favorire il bonding e l’attaccamento sicuro. E’ trovare il tempo da dedicarsi vicendevolmente, imparare a conoscersi, leggere i segnali della comunicazione più vera e vitale: la comunicazione non verbale, quella che passa dal corpo…e si sa…il corpo non mente!!

…Niente è meglio delle mani di mamma, niente è meglio del suo odore quando mi tuffo nel suo seno, niente è più medicamentoso del suo latte…quando bevo quel liquido tanto buono, bevo di lei e di lei mi nutro. Lei è il tramite tra il mondo da dove vengo e questo mondo… e lo sarà per tanto tanto tempo ancora…

Se vi va di approfondire vi consiglio di leggere “Massaggio al bambino, messaggio d’amore” di V. McClure – ed. Bonomi. 

Ordina sul Giardino dei Libri

Qui troverete tutte le info tecniche sulle manualità ed è un ottimo sostegno per i genitori che decidono di seguire un corso aimi.
Tengo a precisare che è fondamentale partecipare ad un corso con un insegnante certificato, nessun testo può sostituirsi ad un corso pratico e condotto da operatori qualificati.

E voi che ne pensate?
Il vostro bambino soffre di coliche?
Lasciate il vostro commento o contattatemi sarò felice di rispondere alle vostre domande.

Al prossimo post miei cari/e!

giovedì 23 maggio 2013

Un Dono Nascita speciale: Corso di Massaggio Neonatale A.i.m.i.

Da oggi potete fare un dono speciale ai bambini e alle loro famiglie!

...Regalare un Corso Di Massaggio Infantile come dono nascita è davvero uno dei doni più prezioso...


Un'idea carina, originale e soprattutto utile e piena di significato per la nuova famiglia ed il bambino appena arrivato!

La piccola Anna è la prima che ha ricevuto questo dono...

Se avete amiche o amici che sono in attesa e cercate un regalo originale per la nascita del loro bambino, contattatemi!



giovedì 16 maggio 2013

Le donne oggi hanno paura di partorire, evitano di informarsi e non si fidano dell'Intelligenza del proprio corpo...Perchè??




Non riesco ancora a capire come si possa…

Possiamo decidere di temere il nostro corpo e considerarlo dunque difettoso, come un qualcosa da controllare razionalmente, delegando ad altri la responsabilità e la gestione dello stesso…oppure affidarci a lui, alla sua memoria ancestrale, al suo supremo sapere, ad una saggezza che non passa dalla mente (dalla neocorteccia, il cervello più recente, guidato dal raziocinio e da ciò che è socialmente accettato), ma dai tessuti, dalle cellule, da una strada molto più antica e profonda.

Ancora molte donne, oggi, evitano accuratamente di informarsi, nessuna di quelle che io conosco (fatta eccezione per le mie amiche di pancia, coloro che hanno fortemente cercato e voluto) si prende la briga di prendere in mano un libro (di quelli che dico io però!!), di cercare e ricercare, di chiedere, conoscere mamme e ostetriche che assistano parti a casa e molto molto altro…

Nessuna donna conosce davvero il proprio corpo, nessuna conosce la fisiologia del parto e nessuna si preoccupa di farlo, in cuor loro hanno già deciso che saranno altri ad occuparsi di questo…e spesso sono proprio i medici ad ignorare la stessa fisiologia, ammesso e non concesso che la conoscano davvero!!!

Il medico conosce la patologia e lì interviene…la fisiologia è di altri!!!

Mi ferisce e mi rammarica vedere amiche e giovani donne che non si fanno una cavolo di domanda, che delegano ad altri il proprio corpo e l’esperienza più potente, indelebile ed eccezionale che potranno mai vivere su questa Terra.

Hanno paura del parto, del loro corpo, hanno paura di se stesse e del loro bambino…E’ insano tutto ciò che ci ha portato fin qui ed è insano e anormale che le donne parlino del loro parto come la più atroce delle esperienze…assolutamente da non rifare!

…Avete mai ascoltato il racconto di una donna che ha partorito in ospedale?? E’ un racconto dell’orrore, fatto di sofferenza, violenza e atrocità…

E poi avete mai conosciuto una donna che abbia partorito in casa?? Avete mai potuto sentirla raccontare il proprio parto?
Lascio a voi le conclusioni…

Spesso mi sono sentita dire “che coraggio che hai avuto a partorire in casa…ma non avevi paura?!” e io rispondo sempre che non sono io ad essere coraggiosa ma le donne che decidono deliberatamente di partorire in ospedale, quelle che decidono di delegare ogni responsabilità, quelle che si mettono in mano ad altri rinunciando per sempre alla più profonda delle esperienze!
Quanto alla paura invece…non credo che ci sia spazio per questa quando si è accolti e protetti in un ambiente che noi stesse abbiamo scelto; in  natura da che mondo è mondo è la madre che sceglie il luogo in cui dare alla luce i propri piccoli. 
La paura blocca il processo stesso del parto (fisiologicamente si arresta la cascata ormonale che tutto muove), la paura è nella neocorteccia e c’è quando sei nella mente.
Quando sei nel corpo la paura non c’è, non c’è spazio per lei lì…il tuo corpo non conosce la paura ma conosce perfettamente il programma di creazione.

Non c’è molto da dire, è ormai appurato e provato dalle evidenze scientifiche che il parto in casa è più sicuro del parto medicalizzato. Spesso è proprio l’intervento medico che induce un ulteriore intervento, ad esempio l’epidurale è tra le prime cause di taglio cesareo.
Tutto questo è spiegato molto bene in alcuni testi che ho riportato alla fine del post.

La stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella Dichiarazione di Forteleza del 1985, descrive come dannose per la salute fisica e psicologica della madre e del bambino alcune delle più frequenti pratiche di intervento ospedaliero.
Potete trovare ulteriori ricerche nel meraviglioso libro di Elena Skoko.

Ci sono dati scientifici che parlano chiaramente!!!
Ina May Gaskin invece riporta chiaramente nel suo libro “La gioia del parto”, i dati raccolti nella casa maternità da lei stessa fondata “The Farm”: alla fine del libro sono riportate delle appendici nelle quali sono raccolti i dati numerici che parlano chiaramente.

Molte donne decidono deliberatamente di non informarsi perchè mettere la testa sotto la sabbia a volte è meglio (più semplice) che conoscere davvero la verità o altri punti di vista.
Molte temono di dover lasciar cadere le certezze illusorie che questa società ha costruito intorno a loro. Molte hanno paura di entrare in crisi…ma c’è una semplice domanda che vorrei fare a queste donne: se davvero siete certe che l’ospedale sia ciò che di meglio potete avere per il vostro parto, se davvero siete convinte della vostra scelta, perché avete paura di entrare in crisi??
Perché avete paura di informarvi e conoscere altre possibilità? E' il vostro corpo, il vostro momento: state per vivere la cosa più bella del mondo!

Tempo fa una mia paziente mi ha chiesto ”Ma come, hai partorito in casa? E ti hanno dato il permesso?!” Ovviamente questa domanda mi ha fatto capire che intorno al parto in casa c’è davvero poca informazione e le persone continuano a pensare che tu abbia semplicemente voglia di fare l’alternativa sinistroide.
Proprio ieri il marito di una mia amica in attesa mi prendeva in giro sulla scelta che avevo fatto e rideva quando gli raccontavo dell’esistenza degli Ospedali Amici dei Bambini, anche questo è indice del fatto che le persone non si informano ed ignorano un universo e una vasta gamma di scelte che si possono fare nell’ambito della gravidanza e del parto.

Le persone continuano a guardarti strano e a trovare mille giustificazioni e scuse, tipo “Eh…se avessi partorito io a casa sarei morta e sarebbe morto anche il bimbo perché abbiamo avuto dei problemi…” oppure ”Ah, per come è andato il mio parto se fossi stata a casa sarebbe stato davvero un bel guaio perché non usciva…” etc etc.
Se la suonano e se la cantano da sole forse per autoconvincersi che quella era davvero l’unica scelta che potevano fare, ignorando completamente la fisiologia del parto, ignorando il fatto che certe complicanze in una ambiente protetto e nel rispetto dei tempi di madre e figlio, non si sarebbero neanche verificate.

Quando una donna non si dilata (se ne sentono migliaia di storie così!!) c'è sempre un motivo. Con molta probabilità non si sente al sicuro, forse non sente che quello è il momento ed il posto giusto...ma perchè continuiamo ad ignorare i segnali del nostro corpo?? 
Non è forse giunta ora di farsi davvero dello domande riguardo al parto??
Perchè avete paura di andare a fondo e di cercare?...

Credo che non si possa parlare delle cose se davvero non si conoscono, non ci si può fare un’idea sul parto in casa se non ci si è sufficientemente informati. Ma per far questo bisogna avere coraggio, mettersi in gioco totalmente!
Non fraintendete, non voglio condannare chi decide di partorire in ospedale, ma davvero la loro è una scelta informata?
Oppure hanno preso questa decisione solo perché tutti fanno così, perché è più semplice per tutti (?), perché è meglio non pensare alle alternative, perché si crede che sia l’unica strada percorribile, perché si è insicuri, perché si ha paura di fare una vera scelta…????

E’ questo l’unico coraggio che ci vuole: il coraggio di scegliere davvero, consapevolmente!!!

Durante la mia gravidanza ho tanto studiato, cercato, ascoltato, ri-cercato…perché volevo fare una scelta consapevole e sono certa di averla fatta.
Ho avuto il coraggio di guardare, di andare contro il comune pensare, ho scelto ciò che volevo e che era adatto a me e alle mie esigenze, avevo ben chiaro in mente come avrei voluto accogliere mio figlio su questa terra, certo non senza fatica ma vi garantisco che non c’è gioia più grande che avere il parto che davvero si desidera!

Rinascere come donne mentre date alla luce vostro figlio non ha euguali, l’atto della Creazione ha in sé la scintilla del Divino.

La vostra gravidanza, le ore del travaglio, il parto ed il post parto rimarranno impresse a fuoco sulla vostra pelle, nel vostro corpo, nelle cellule vostre e del vostro bambino. Da li arrivate sia voi che vostro figlio e porterete sempre con voi l’esperienza del parto.
Siete davvero sicure che non valga –dunque- la pena scegliere consapevolmente e ricercare ciò che più fa per noi?

Vi siete chieste come vorreste venire al mondo?
Per voi è davvero naturale lasciare che dopo 9 mesi di sublime simbiosi sia un estraneo a prendersi cura del vostro bimbo? E’ davvero naturale allontanare il cucciolo di un mammifero dalla madre? E perché in ospedale è così tanto praticato questo allontanemento?
E’ fisiologico per voi tutto questo?
Davvero credete che lo facciano per voi o per farvi riposare meglio? E voi davvero riposate meglio senza più la pancia e senza più il vostro bambino vicino?

Ci stiamo allontanando da quella che è la nostra natura e più ci allontaniamo e più ci perdiamo e perdiamo il sapere profondo del nostro corpo…

Informarsi e studiare oggi è fondamentale ma più importante è riconnettersi con il proprio sentire, con il proprio corpo e con l’istintualità che fortunatamente la gravidanza ci porta…
Non abbiate paura di ciò che sentite…seguite l’intuizione, i messaggi profondi che i vostri divini ormoni vi suggeriscono…

Avete voglia di nascondervi, non vedere nessuno e fare il nido al buio?? Diventate nervose se qualcuno prova ad allontanare da voi il vostro bambino appena nato? Vi sentite un animale selvaggio?
Tutte le regole del buon comportamento vengono sbaragliate da ciò che sentite?
Non siate a disagio per questo, è la vostra biologia che suggerisce cosa fare e come farlo.
Sappiate che voi e solo voi sapete cosa fare, sappiate che il vostro corpo possiede un’innata saggezza…

Fidatevi…riceverete in cambio Divini Doni…


PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE L’ARGOMENTO ECCO ALCUNI LIBRI CHE VI CONSIGLIO :

“La gioia del parto” Ina May Gaskin – ed. Bonomi
“Abbracciamolo subito” Micheal Odant – ed. Red
“Manuale del parto attivo” J. Balaskas, ed. Red
“Salute e Nascita” Verena Schmid – Ed. Urrà
“Il primo sguardo” M. Klaus, P. Zlotnik  – Ed. Marco
“Memorie di un parto cantato” Elena Skoko - Phasar Edizioni 2013



mercoledì 1 maggio 2013

Sostenere la madre, proteggere la relazione: Mamma, la risposta è in te




Ieri siamo andati dal pediatra per la visita di controllo dei 19 mesi e con noi è venuta anche la zia Ninna!!
Ci sono 3 piccole cose che ci affliggono un po’ in questo periodo e sono: la “dudda”(ciuccia!) a tutte le ore,  la fobia per il bagnetto e la cacchina che ogni tanto non ci va di fare e tratteniamo un po!

Il nostro pediatra è uno dei più grandi promotori dell’allattamento al seno, è un pediatra molto bravo, aiuta le mamme e ha un modo davvero bello di rassicurare il tuo essere madre…lo ha sempre fatto e ci infonde grande fiducia.

Purtoppo però a questo giro non è stato così. Alcune volte anche lui cade nella tentazione di dover essere come gli altri medici e tenta di dare un colpo al cerchio ed un colpo alla botte…
Stavolta ci ha un po’ ripreso, sempre con molta delicatezza…ma si sa quando si toccano certi tasti e certi vissuti può far male!

Molte figure ruotano intorno alla madre, molti specialisti (ostetriche, pediatri, medici, doule, educatori, pedagogisti, psicologi…etc…), molte scuole e filosofie dietro all’essere madre e a come doverlo essere….
Ma chi aiuta davvero la madre?

Ogni donna è diversa, ogni donna ha la sua storia…e ogni bambino è diverso, ogni bimbo ha il suo piccolo intenso bagaglio di emozioni e sensazioni …

La donna che diventa madre, ritorna bambina per essere vicina a suo figlio, per capirlo ed interpretare i suoi reali bisogni. Ogni donna porta nel suo essere madre il suo intero mondo, le sue emozioni nascoste e segrete , il suo modo di essere e stare sulla terra. Ogni madre rivive la sua nascita e il suo legame profondo con il Materno.

…Ed ogni bambino ha già una sua indole, una sua personalità, è già una piccola persona che porta al mondo ciò che è e che sarà…

La relazione tra i due è specie-specifica, speciale, un incastro perfetto come tra recettore e neuro trasmettitore, che nessuna tecnica, metodo o tecnologia potrà mai euguagliare.
E’ solo tra di loro che è e sarà così, solo quel preciso incastro permetterà ai due di crescere nella relazione ed evolversi.
Ognuno dovrà trovare il suo modo, la sua via, il file rouge da seguire.

Chi può aiutare dunque la madre nelle proprie difficoltà di relazione col bambino?

Gli specialisti servono, certo: possono dare nuovi input e spunti di riflessione…ma poi saranno solo la mamma ed il bambino a trovare o ritrovare la loro dimensione.

Ancora una volta proteggere la relazione! E’ un continuo doverlo fare…
Ci sono specialisti che invece di propinarti soluzioni “universalmente valide” danno solo il loro ascolto?? Senza giudicare, senza portare metodi e tecniche…solo puro semplice ascolto!

Di questo c’è bisogno!!!!

La madre con molte probabilità ha già in sé la soluzione, deve solo portarla alla consapevolezza, portarla alla luce come ha già fatto col suo bambino!

La madre ha già la risposta dentro sé…ma chi aiuta la madre a  partorirla?

Socrate la chiamava l’Arte della Maieutica, cioè l’arte di portare alla coscienza ciò che  già è soggiace nell’intimo della persona.

Chi fa davvero questo lavoro?
Nessuno o forse pochipochissimissimi!!!!

La madre per partorie il bambino così come per partorire la soluzione, ha bisogno di essere accolta, ascoltata, capita, sostenuta, accompagnata ma senza forzature.
Lei va lasciata libera.
Libera di ascoltarsi, libera anche di sbagliare talvolta, perché è attraverso la relazione col suo bambino che  lei può crescere ed aiutare lui a farlo.

La madre ha bisogno di comprendere ciò che le accade, necessita di far pace col suo passato, col suo antico ricordo di nascita, di bimba…
Per far questo c’è bisogno di tempo e di un lavoro interiore che durerà per tutta la vita.
Nessuno può farlo per lei e nessuno può mettersi al suo posto…perché allora straziare le madri con consigli preconfezionati, umiliarle e mortificarle facendole sentire inadeguate nel loro ruolo?
A chi giova tutto questo?? Certo non alla mamma e al bambino!!

Ognuno – specialista o non- deve per forza darti la sua soluzione, ognuno si sente in dovere ed in diritto di dirti qualcosa per “risolvere” l’intoppo!!

E se invece non ci fosse proprio niente da risolvere?!

E se invece ci fosse solo da  attraversare terre deserte per trovare la propria oasi ristoratrice?

Chi può farlo se non la madre e il bambino?

C’è solo bisogno, ancora una volta di accoglienza, ascolto, pazienza.

Tutti ti dicono di dare un taglio con la “dudda” perché adesso il bambino è grande, tutti dicono che lo vizi mentre tu lo stai solo ascoltando come nessun altro farà mai, tutti si permettono di entrare nel vostro rapporto specie-specifico e di darti consigli su cosa e come dovresti fare…

Le madri sono già piene dei loro dubbi, vogliono fare al meglio il loro dovere…tra le mani hanno la più preziosa delle vite…

Le separazioni non piacciono a nessuno, perché dovrebbe piacere a me e a mio figlio?!

E perché tutti gli specialisti e la società in genere tende a voler separare madre e bimbo fin dalla nascita?
Certe cose sono talmente radicate nel nostro modo di vivere che per tutti è diventata la normalità.
Le mamme hanno cominciato a credere che sia la cosa giusta…ma per far questo, per credere che sia la cosa migliore, hanno dovuto fratturere se stesse, il loro respiro, i loro sentire o più biologicamente il loro istinto?!!

C’è per caso in natura un qualsiasi animale che lascia ad altri i propri cuccioli appena nati??
Assolutamentissimamente NO!!
Semplicemente perché non è nel nostro DNA di mammiferi, semplicemente perché non siamo programmati per farlo!

Ma quante donne sono ancora in contatto con se stesse e con la propria natura??!

Sempre molte meno, purtroppo!

Ci si affida continuamente a ciò che dicono gli altri, specialisti o parenti ( sono proprio i parenti spesso a diventare “specialisti” di tutto quando in famiglia arriva un bambino) …poco importa.
E tutti coloro che stanno intorno alla madre agiscono scorrettamente, approfittandosi – consapevoli o meno.- del loro stato di estrema permeabilità, sensibilità..proprio come il loro bambino!!

La madre è estremamente recettiva, sensibile che lo sappia o no, il suo stato si modifica ed ogni cosa entra molto più in profondità. Non si sa più difendere come prima, non sempre. A volte ha bisogno di qualcuno che la protegga, che la fortifichi che abbia fiducia in lei e nelle sue capacità speciali di madre.

Questo avviene soprattutto nel dopo parto ma anche durante la gravidanza, mentre il suo corpo si modifica e si hanno percezioni diverse e continua poi per tutto il processo dell’essere madre, nei cicli della vita, nei periodici “tagli del cordone” che da ora in poi dovrà affrontare…nelle infinite tappe della separazione e nella ricerca dell’indipendenza da parte del bambino.

Ogni giorno una prova, ogni giorno una tappa, ogni giorno una piccola grande separazione dal suo bambino che cresce e dal ricordo indelebile di quella meravigliosa pancia che racchiudeva il Paradiso…





FINALMENTE BAGNETTO!!! YUPPIDOOO..........



Oggi sono felicissima!!
E' un giorno da segnare sul calendario perchè siamo riusciti a farci il bagnetto senza piangereeeeee!!!

Oddio, non potete sapere la gioia!!!

Stamattina io, Pimpi e Lore ci siamo armati di santa pazienza e ci siamo regalati un interminabile momento di ascolto e relax nel bagno...tutti e tre insieme come una vera squadra per affrontare il nostro incubo peggiore: il bagnetto!!!

E' andata così...
abbiamo riscaldato bene la stanza e poi abbiamo cominciato a giocare mettendo poca acqua in una tinozzina con una ranocchia, un cavalluccio marino sputa-acqua e un pesciolotto panciuto.
Abbiamo steso tanti teli da bagno per terra e ci siamo scalzati e spogliati...poi abbiamo cominciato a lavarci come fanno gli indiani della canzoncina che ci ha insegnato la Enza: "gli indiaani, al centro della teerraaa...si lavano con tutta la tribù ahiahiuuu ahiahiuuu..."

...giocando e cantando abbiamo cominciato a trovare divertente il fatto di lavarci...Pimpi lavava un pò sè ed un pò me, mentre il babbo ci supervisionava e ci aiutava all'occorrenza.

Ad un certo punto Pimpi mi ha chiesto il sapone e allora abbiamo cominciato ad insaponarci ben benino!!...

Si divertiva tanto ed era tutto preso da questa nuova e sorprendente attività!!...Insieme con un pò di fantasia e tanti tentativi abbiamo scoperto un nuovo modo di fare ciaffe-ciaffe nell'acquina.

Nota lievemente dolente quando è toccato arrivare ad insaponare la testina, ma con un pò di accorgimenti, il tempo necessario per la preparazione e l'aiuto di babbo che ci faceva guardare le stelline, ci siamo riusciti!!!

E' stato una vittoria, una gioia infinita per tutti e tre!

Trovare un nuovo modo di fare le cose può cambiare tutto!
Ricercare la risposta dentro di sè, andare per tentativi e ascoltare l'intuizione che arriva...è semplice quando si è aperti a tutto e pronti a sfrondare  i propri rigidi schemi ...
Chi l'ha detto che il bagnetto si fa solo nella vaschina e sotto il getto dell'acqua??!
...si può far tutto questo su dei teli da bagno, poca acqua e una spugnetta per sciacquarci!!!

Grazie Pimpi che mi insegni sempre qualcosa di nuovo!!!

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