mercoledì 1 maggio 2013

Sostenere la madre, proteggere la relazione: Mamma, la risposta è in te




Ieri siamo andati dal pediatra per la visita di controllo dei 19 mesi e con noi è venuta anche la zia Ninna!!
Ci sono 3 piccole cose che ci affliggono un po’ in questo periodo e sono: la “dudda”(ciuccia!) a tutte le ore,  la fobia per il bagnetto e la cacchina che ogni tanto non ci va di fare e tratteniamo un po!

Il nostro pediatra è uno dei più grandi promotori dell’allattamento al seno, è un pediatra molto bravo, aiuta le mamme e ha un modo davvero bello di rassicurare il tuo essere madre…lo ha sempre fatto e ci infonde grande fiducia.

Purtoppo però a questo giro non è stato così. Alcune volte anche lui cade nella tentazione di dover essere come gli altri medici e tenta di dare un colpo al cerchio ed un colpo alla botte…
Stavolta ci ha un po’ ripreso, sempre con molta delicatezza…ma si sa quando si toccano certi tasti e certi vissuti può far male!

Molte figure ruotano intorno alla madre, molti specialisti (ostetriche, pediatri, medici, doule, educatori, pedagogisti, psicologi…etc…), molte scuole e filosofie dietro all’essere madre e a come doverlo essere….
Ma chi aiuta davvero la madre?

Ogni donna è diversa, ogni donna ha la sua storia…e ogni bambino è diverso, ogni bimbo ha il suo piccolo intenso bagaglio di emozioni e sensazioni …

La donna che diventa madre, ritorna bambina per essere vicina a suo figlio, per capirlo ed interpretare i suoi reali bisogni. Ogni donna porta nel suo essere madre il suo intero mondo, le sue emozioni nascoste e segrete , il suo modo di essere e stare sulla terra. Ogni madre rivive la sua nascita e il suo legame profondo con il Materno.

…Ed ogni bambino ha già una sua indole, una sua personalità, è già una piccola persona che porta al mondo ciò che è e che sarà…

La relazione tra i due è specie-specifica, speciale, un incastro perfetto come tra recettore e neuro trasmettitore, che nessuna tecnica, metodo o tecnologia potrà mai euguagliare.
E’ solo tra di loro che è e sarà così, solo quel preciso incastro permetterà ai due di crescere nella relazione ed evolversi.
Ognuno dovrà trovare il suo modo, la sua via, il file rouge da seguire.

Chi può aiutare dunque la madre nelle proprie difficoltà di relazione col bambino?

Gli specialisti servono, certo: possono dare nuovi input e spunti di riflessione…ma poi saranno solo la mamma ed il bambino a trovare o ritrovare la loro dimensione.

Ancora una volta proteggere la relazione! E’ un continuo doverlo fare…
Ci sono specialisti che invece di propinarti soluzioni “universalmente valide” danno solo il loro ascolto?? Senza giudicare, senza portare metodi e tecniche…solo puro semplice ascolto!

Di questo c’è bisogno!!!!

La madre con molte probabilità ha già in sé la soluzione, deve solo portarla alla consapevolezza, portarla alla luce come ha già fatto col suo bambino!

La madre ha già la risposta dentro sé…ma chi aiuta la madre a  partorirla?

Socrate la chiamava l’Arte della Maieutica, cioè l’arte di portare alla coscienza ciò che  già è soggiace nell’intimo della persona.

Chi fa davvero questo lavoro?
Nessuno o forse pochipochissimissimi!!!!

La madre per partorie il bambino così come per partorire la soluzione, ha bisogno di essere accolta, ascoltata, capita, sostenuta, accompagnata ma senza forzature.
Lei va lasciata libera.
Libera di ascoltarsi, libera anche di sbagliare talvolta, perché è attraverso la relazione col suo bambino che  lei può crescere ed aiutare lui a farlo.

La madre ha bisogno di comprendere ciò che le accade, necessita di far pace col suo passato, col suo antico ricordo di nascita, di bimba…
Per far questo c’è bisogno di tempo e di un lavoro interiore che durerà per tutta la vita.
Nessuno può farlo per lei e nessuno può mettersi al suo posto…perché allora straziare le madri con consigli preconfezionati, umiliarle e mortificarle facendole sentire inadeguate nel loro ruolo?
A chi giova tutto questo?? Certo non alla mamma e al bambino!!

Ognuno – specialista o non- deve per forza darti la sua soluzione, ognuno si sente in dovere ed in diritto di dirti qualcosa per “risolvere” l’intoppo!!

E se invece non ci fosse proprio niente da risolvere?!

E se invece ci fosse solo da  attraversare terre deserte per trovare la propria oasi ristoratrice?

Chi può farlo se non la madre e il bambino?

C’è solo bisogno, ancora una volta di accoglienza, ascolto, pazienza.

Tutti ti dicono di dare un taglio con la “dudda” perché adesso il bambino è grande, tutti dicono che lo vizi mentre tu lo stai solo ascoltando come nessun altro farà mai, tutti si permettono di entrare nel vostro rapporto specie-specifico e di darti consigli su cosa e come dovresti fare…

Le madri sono già piene dei loro dubbi, vogliono fare al meglio il loro dovere…tra le mani hanno la più preziosa delle vite…

Le separazioni non piacciono a nessuno, perché dovrebbe piacere a me e a mio figlio?!

E perché tutti gli specialisti e la società in genere tende a voler separare madre e bimbo fin dalla nascita?
Certe cose sono talmente radicate nel nostro modo di vivere che per tutti è diventata la normalità.
Le mamme hanno cominciato a credere che sia la cosa giusta…ma per far questo, per credere che sia la cosa migliore, hanno dovuto fratturere se stesse, il loro respiro, i loro sentire o più biologicamente il loro istinto?!!

C’è per caso in natura un qualsiasi animale che lascia ad altri i propri cuccioli appena nati??
Assolutamentissimamente NO!!
Semplicemente perché non è nel nostro DNA di mammiferi, semplicemente perché non siamo programmati per farlo!

Ma quante donne sono ancora in contatto con se stesse e con la propria natura??!

Sempre molte meno, purtroppo!

Ci si affida continuamente a ciò che dicono gli altri, specialisti o parenti ( sono proprio i parenti spesso a diventare “specialisti” di tutto quando in famiglia arriva un bambino) …poco importa.
E tutti coloro che stanno intorno alla madre agiscono scorrettamente, approfittandosi – consapevoli o meno.- del loro stato di estrema permeabilità, sensibilità..proprio come il loro bambino!!

La madre è estremamente recettiva, sensibile che lo sappia o no, il suo stato si modifica ed ogni cosa entra molto più in profondità. Non si sa più difendere come prima, non sempre. A volte ha bisogno di qualcuno che la protegga, che la fortifichi che abbia fiducia in lei e nelle sue capacità speciali di madre.

Questo avviene soprattutto nel dopo parto ma anche durante la gravidanza, mentre il suo corpo si modifica e si hanno percezioni diverse e continua poi per tutto il processo dell’essere madre, nei cicli della vita, nei periodici “tagli del cordone” che da ora in poi dovrà affrontare…nelle infinite tappe della separazione e nella ricerca dell’indipendenza da parte del bambino.

Ogni giorno una prova, ogni giorno una tappa, ogni giorno una piccola grande separazione dal suo bambino che cresce e dal ricordo indelebile di quella meravigliosa pancia che racchiudeva il Paradiso…





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